Per una montagna abbandonata – Seconda Azione Sonora in forma di Rito

4 /9 settembre 2023
Il silenzio del suono: azione sonora nei monasteri francescani

Ecco una nuova occasione per lavorare con me.
Fino a metà luglio è aperta la OPEN CALL per un laboratorio che terrò dal 4 al 10 settembre nella Valle Santa Reatina.

L’azione sonora si propone di scoprire, e far incontrare alle persone chepartecipano, le voci del monastero di Fonte Colombo: come rispondono al canto e alla parola il chiostro e la chiesa, l’orto e il giardino, le scale, le strettoie, gli affacci
sulle colline e il bosco. Metteremo a tema, con l’ascolto dei luoghi, il silenzio, lo spazio, la presenza, il paesaggio sonoro, l’ascolto di sé e dell’altro attraverso il corpo e la voce. Si lavorerà a partire da canti e filastrocche di tradizione orale e testi francescani.
Le esperienze sonore fatte verranno infine restituite in un momento condiviso con il gruppo condotto dalla performer Marcella Vanzo nel santuario di Greccio.

Qui la presentazione di tutta l’esperienza:
https://www.federgat.it/greccio-2023-call-per-laboratori…/

Qui il link per la scheda di presentazione:
https://form.jotform.com/221312944083349

PER UNA MONTAGNA ABBANDONATA – TERZA  AZIONE SONORA IN FORMA DI RITO

Creazione di Antonella Talamonti

Un paese abbandonato ha cuore e memorie.
Un paese abbandonato ha vento e silenzio.
Un paese abbandonato ha pietre e case diroccate, e case che qualcuno ha ricominciato a restaurare,
C’erano gli stornelli e i saltarelli e c’era la processione che veniva giù dal paese in alto; c’erano i passi dei carbonai e il rumore della legna accatastata prima di fare il carbone; c’era la casa abitata dalla famiglia con otto figli; c’erano le donne che portavano le pecore a lavare al fiume , prima di tosarle per raccogliere la lana, e c’erano le pecore che non volevano farsi lavare; c’erano gli orti, che poi sono diventati macchia e poi sono diventati bosco; c’erano i castagneti, e quelli ci sono ancora; c’era il lavoro e c’era la scuola elementare. Era un crocevia, un luogo di incontro, di innamoramenti e di scambio. Il paese di Meschia ha seguito il destino di tanti luoghi dell’Appennino. Spopolato dai cambiamenti economici e di stile di vita degli ultimi 50 anni, si è a poco a poco svuotato.
Poi qualcuno ha cominciato a ristrutturare le case di famiglia, e ci torna, d’estate, a prendere il fresco sotto i due grandi tigli; qualcuno ha venduto a chi si era innamorato del paese, e qualcuno ha lasciato andare in rovina la propria casa, aiutato dai terremoti, che amano le case abbandonate.

Con l’ Azione Sonora condividiamo il rito del camminare, dell’ascoltare e del sostare. Insieme, in piccoli gruppi di venti viaggiatori per volta. Un cammino di esplorazione percettiva dello spazio attraverso la parola e la musica.

Le sorgenti sonore di questo rito sono un gruppo di artisti, educatori ed operatori culturali e operatori sociali che, per il secondo anno consecutivo, ha attraversato con me questo territorio del suono, della memoria e dell’immaginazione. I materiali sonori dell’Azione vengono dal gruppo, dalle interviste alle persone incontrate a Meschia, dalla ricerca di Alan Lomax, Diego Carpitella, Massimiliano Di Carlo, Don Nicola Jobbi, Giorgio Nataletti. Con Davide Cannella, Giuseppina Casarin, Francesca Casolani, Federica Ciabattoni, Giuditta Di Meo, Giampiero Mazzocchi, Mariangela Pespani, Roberta Verde.